Egregio direttore, ho letto sulla Gazzetta di venerdì scorso 29 agosto la lettera pubblicata all’interno della Sua rubrica, con la quale i residenti di via Sesenna, la zona nella quale è compresa l’area degli scavi archeologici, esprimono le loro giuste rimostranze per lo stato di degrado in cui essa attualmente versa.
Egregio direttore,
ho letto sulla Gazzetta di venerdì scorso 29 agosto la lettera pubblicata all’interno della Sua rubrica, con la quale i residenti di via Sesenna, la zona nella quale è compresa l’area degli scavi archeologici, esprimono le loro giuste rimostranze per lo stato di degrado in cui essa attualmente versa.
La segnalazione che viene fatta è assolutamente condivisibile, ma occorre fare chiarezza sullo stato dei fatti e sulle responsabilità.
L’area degli scavi è sotto la competenza della Sovrintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, cui spettano per legge la programmazione ed il coordinamento di tutte le operazioni da eseguire.
Il cantiere risulta ad oggi ancora aperto perché resta da finire l’ultima fase di recupero di alcuni elementi lignei e manufatti, è una fase necessaria perché rappresenta il completamento di quanto già è stato messo alla luce. Non è aperto per incuria o altro.
Da parte nostra abbiamo più volte nel tempo segnalato alla Direzione Regionale ai Beni Culturali Emilia Romagna e Sovrintendenza lo stato di degrado dell’area degli scavi, sollecitando un loro intervento immediato: è di questi giorni la formale diffida che abbiamo loro inoltrato affinché adottino con la massima urgenza (entro e non oltre sei giorni) la disinfestazione dell’area, la sua bonifica, la pulizia e lo sfalcio della vegetazione, oltre a tutti i provvedimenti efficaci ad evitare nel tempo il formarsi di raccolta di acqua nell’area oggetto di scavo.
La Sovrintendenza ha richiesto agli Enti superiori i fondi necessari per completare i lavori e chiudere finalmente il cantiere : tutto questo – una volta che si potrà ripartire – si concluderà nel giro di pochi mesi.
Da parte mia è noto il pressing che ho fatto e sto facendo a tutti i livelli presso gli Enti competenti perché ci vengano riassegnate le risorse che il Ministero ai Beni Culturali si era impegnato a darci, ad oggi il riscontro che ho avuto dalle sedi romane è positivo, ho motivo di pensare che verranno sbloccati a breve e che finalmente si potrà procedere al completamento della ricostruzione della vasca votiva – unicum a livello europeo - ed alla sua collocazione nella struttura polifunzionale per diventare patrimonio artistico fruibile da tutti.
Comprendo le rimostranze dei cittadini ed il loro disagio, da parte nostra stiamo attivando ogni possibile azione perché questa vicenda possa concludersi a breve e si possa ripristinare lo stato fisiologico dell’area, per farla diventare uno spazio di verde attrezzato e fruibile da tutti.
Fabio Fecci
Sindaco di Noceto