I sindaci di Parma, Noceto e Fontevivo lanciano il grido d’allarme a Palazzo Chigi per salvare il ponte realizzato da Maria Luigia.
A rischio la transitabilità se non si interviene.
Dopo l'appello lanciato nel gennaio scorso, parte un nuovo grido d’allarme: il Ponte sul Taro perde pezzi, è un monumento di interesse nazionale e un asse viario fondamentale per le nostre comunità, da soli non ce la possiamo fare, per salvarlo serve l’intervento dello Stato.
Questo in estrema sintesi il massaggio di Federico Pizzarotti (sindaco di Parma), Massimiliano Grassi (sindaco di Fontevivo) e Fabio Fecci (sindaco di Noceto), forse divisi dalla politica in quanto espressioni di percorsi diversi, ma certamente uniti nell’interesse della comunità, per salvare il monumento e garantire la funzionalità e la sicurezza dell’asse viario che collega Parma alla zona ovest della provincia.
Così i tre primi cittadini hanno preso carta e penna e si sono rivolti direttamente a Matteo Renzi, coinvolgendo anche i ministri Franceschini e Lupi per le rispettive competenze, i presidenti di Regione e Provincia e i Parlamentari di Parma, che faranno squadra per ottenere in tutto o in parte gli 8 milioni che servono per restituire al Ponte di Maria Luigia al suo antico splendore e soprattutto per garantire funzionalità e sicurezza al viadotto.
“Con questo atto – ha affermato Federico Pizzarotti durante un sopralluogo congiunto sul posto al quale ha partecipato anche il senatore Giorgio Pagliari – intendiamo sensibilizzare il Governo, affinchè si faccia carico delle cure necessarie per un monumento di primaria importanza, che ha risentito della mancata manutenzione nei decenni scorsi, quando si sono trovati tanti soldi per fare opere poco utili, ma non si è investito nulla per salvaguardare il Ponte sul Taro, la cui situazione è sotto gli occhi di tutti”.
Parole queste condivise anche dai colleghi di Fontevivo e Noceto: “Valorizzazione, corretta conservazione e sicurezza – ha detto Massimiliano Grassi - sono i principi che ci inducono a coinvolgere tutte le istituzioni per difendere un patrimonio storico monumentale rilevante che merita un’attenzione particolare, attenzione che peraltro noi gli stiamo dedicando da quando l’ANAS lo ha trasferito ai tre Comuni”.
“A suo tempo – ha ricordato Fabio Fecci – il ponte è stato oggetto di un’opera di consolidamento che oggi lo preserva dal punto di vista strutturale garantendone per ora la stabilità, ma questo ponte va salvato con interventi rapidi sia dal punto di vista statico come viadotto che da quello estetico come monumento”.
Entrando più nel merito, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi ha evidenziato i continui distacchi di mattoni e i danneggiamenti subiti dalle parti in pietra in seguito alle infiltrazioni di acqua: “La struttura – ha affermato Alinovi – è ancora in discrete condizioni, ma se non si interviene oggi, in futuro verrà messa a rischio anche la possibilità di transito sul ponte”.
“Faremo il nostro lavoro di lobbing (parola intesa nel senso nobile del termine) per difendere l’interesse di Parma e del suo territorio: la ristrutturazione del Ponte sul Taro è un obiettivo comune e una battaglia sacrosanta che ci vedrà schierati in prima linea”, ha affermato il senatore Giorgio Pagliari.
FONTE: http://parma.repubblica.it/cronaca/2014/07/18/news/ponte_sul_taro_appello_al_governo-91892590/